L'Open Access non è mai stato necessario e urgente come in questi difficili giorni.
"Avere la possibilità di accedere a informazioni aggiornate e basate su dati il più possibile affidabili aiuta le nazioni a comprendere le probabilità di diffusione del virus in futuro", ha affermato Farrar, direttore di uno dei maggiori enti di ricerca internazionali, la Wellcome Trust.
In risposta alla crescente esigenza d’informazioni relative al Coronavirus e all'influenza COVID-19, alcuni dei maggiori editori scientifici a livello internazionale stanno mettendo a disposizione della comunità scientifica una serie di risorse e strumenti dedicati a operatori sanitari, ricercatori e studenti, attuando una politica di apertura dei contenuti pubblicati legati al tema, compresi quelli in precedenza accessibili solamente su sottoscrizione. Anche altri editori, indipendentemente dall'argomento, stanno aprendo i loro contenuti, per un periodo limitato di tempo, per consentire a tutti gli utenti la possibilità di accedervi anche in assenza di una sottoscrizione.
Gli esperti scientifici degli Stati Uniti e di altri 11 paesi, tra cui l'Italia, hanno firmato a inizio marzo 2020 un appello per la condivisione dei dati e dei risultati non solo in formato pdf – ovvero quello che normalmente si ottiene in cambio di costosi abbonamenti – ma in formato leggibile alle macchine, per permettere all’Intelligenza Artificiale di aiutare in una situazione di emergenza. Gli scienziati stanno condividendo tutto rapidamente (come risulta da diversi articoli, ad esempio Nature, CBC News, Wired) e altrettanto rapidamente la conoscenza sul virus progredisce grazie alla condivisione dei dati quali le sequenze del genoma del virus stesso (come si legge in questo altro pezzo del Washington Post) - Elena Giglia, Tech Economy 2030
A supporto di tutti coloro che sono attualmente impegnati nell’implementazione di studi clinici, la Commissione, di concerto con EMA - European Medicines Agency e HMA Head of Medicines Agencies, ha pubblicato lo scorso 20 marzo la Guida alla gestione degli studi clinici durante la pandemia di COVID-19, che spiega come affrontare le criticità connesse allo sviluppo degli studi clinici al tempo del Coronavirus.
Si segnala anche l'appello lanciato dalla Fondazione Wellcome Trust in riferimento allo Statement on data sharing in public health emergencies del 2016 e alla condivisione dei dati della ricerca e degli aspetti inerenti all'emergenza coronavirus (COVID-19)